Capitolo 11
IL PECCATO
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Signore, prima di conoscere la tua salvezza ridevo del termine "peccato". Anzi, ero attratto dal commettere quello che in generale veniva chiamato peccato, ed a volte me ne vantavo. Mi rendo anche conto che sulla mia coscienza non aveva alcun effetto il sapere di commettere peccati. Avevo creato, a mia insaputa, un callo alla mia sensibilità spirituale.
Nella mia ignoranza mi impegnavo con forza a raggiungere quegli obiettivi imposti dal mio modo di vivere, che poi ho scoperto essere, sostanzialmente, dei peccati.
Parlo della fornicazione, cioè avere dei rapporti sessuali senza essere sposato, parlo del furto, dell'odio, dell'antagonismo a tutti i costi, la voglia di essere sempre il primo.
Mettevo tutte le mie energie per conformarmi il più possibile ad una società marcia, corrotta, senza ideali, povera. Una società che nella sostanza è il contrario di quello che tu insegni.
Ma oggi Padre, vorrei isolare il concetto di "peccato" da ciò che comunemente si dice nel mondo, per parlarne con te, in modo specifico.

"Il peccato è originato in Satana, con la sua ribellione, la sua separazione da me ha dato luogo al peccato, cioè l'assenza del bene.
Peccato è tutto ciò che è separato da me; tutto ciò che mi è estraneo, alieno, che non origina da me è maligno.
Oggi sulla terra il peccato è molto diffuso perché io vengo tenuto fuori da tutte le attività dell'uomo, talvolta viene usato il mio nome per l'uso ed il consumo di qualcuno, ma in verità nessuno, tranne qualche rara eccezione, che mi tenga in considerazione.
Nel lavoro, nella politica, nello sport, nell'amore, nel sesso, nella religione, nella musica, l'uomo non vuole avere a che fare con me, anzi, egli vuole essere dio a se stesso, o se possibile esserlo anche per qualcun altro.
Il peccato è uno stato spirituale, che genera nell'uomo anche uno stato fisico e mentale di malvagità, che si manifesta attraverso l'odio, la vanità, l'egoismo, la presunzione, l'orgoglio, la corruzione, la perversione, tutte queste manifestazioni del peccato creano guerre, conflitti, angosce, paura, sofferenza, gli antagonismi, in sostanza il peccato, genera altro peccato.

Analizza bene come si comporta un virus di un'infezione non curata in un organismo umano, così capirai come il peccato distrugga la vita di un uomo.
Il peccato va affrontato solo per distruggerlo, ma l'unico preposto ad annientarlo sono io, nessun uomo con la sua sola forza può in alcun modo vincere il peccato, solo col mio aiuto, solo attraverso di me il peccato può essere distrutto. Le guerre di religione sono solo delle scuse per nascondere delle motivazioni economiche, non sarà mai attraverso la violenza o la coercizione che l'uomo potrà convertirsi.
L'uomo non è interessato a Dio, non mi cerca, non mi ascolta, se così fosse, agirebbe pacificamente, procaccerebbe la pace, perché saprebbe che io mi occupo dei suoi problemi.
Ma neanche io sono interessato alle nazioni in quanto tali, io voglio essere per ogni uomo e per ogni donna, l'Iddio personale, intimo, segreto; ho delegato all'uomo l'amministrazione della terra, che ho creato per lui, ho delegato ai miei figlioli l'evangelizzazione, ma io sono il custode della giustizia e del giudizio, io sono il legislatore ed il giudice, io mi occupo di liberare dal peccato, in nessun caso l'uomo potrà essere capace di liberarsene da solo.

É per questo che io ti dico di resistere al maligno, di non contrastarlo, sottomettiti piuttosto a me, invocami nel giorno della difficoltà ed io ti libererò e tu mi glorificherai".

Capitolo 12
LA VITA

Il Libro che parla al cuore in altre lingue
The Silent Friend
L'Ami Silencieux
Der Stille Freund

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